La storia del Trailblazer

Il Trailblazer nasce dall’incontro tra un’idea e una mano artigiana.
L’idea era chiara: creare un coltello che non fosse uno dei tanti, non un oggetto da collezione, ma uno strumento reale, fatto per accompagnare chi vive la natura sul campo.
Un coltello che rispecchiasse la filosofia di Marco in Movimento: concretezza, libertà, autenticità.

Per dare forma a quell’idea, Marco si è rivolto a Fabrizio di Z5, artigiano e amico della community. Insieme hanno studiato proporzioni, spessori, geometrie: lama media ma potente, spessa e robusta, con un equilibrio che lo rendesse maneggevole in ogni situazione.

Così è nato il Trailblazer I: 30 pezzi numerati (più lo “zero” personale di Marco), realizzati a mano.
Un lotto fondativo, unico e irripetibile.
Quei coltelli sono andati esauriti in pochissimo tempo, e subito sono diventati simboli di appartenenza alla community. Chi ne possiede uno, oggi, ha tra le mani un pezzo di storia: il segno di un progetto che stava nascendo.

Ma la storia non si è fermata lì.
Dopo il video-annuncio della fine del primo lotto, la richiesta è esplosa: tanti hanno chiesto di riportarlo in produzione, alcuni hanno lasciato acconto “a scatola chiusa”, senza nemmeno sapere quando sarebbe arrivato.
Il Trailblazer non era più solo un coltello: era diventato un marchio, un’identità.

Da quel seme è nato il Trailblazer II.
Non più un lotto limitato, ma uno strumento ufficiale e permanente, destinato a restare nel tempo.
Stessa anima del primo con piccoli cambiamenti, non numerato, perché non deve essere un pezzo da collezione, ma un compagno da vivere, segnare, consumare sul campo.

Oggi il Trailblazer è molto più di un coltello:
è la dimostrazione che un’idea autentica può trasformarsi in un simbolo, che un progetto nato dalla passione può diventare comunità, che un oggetto concreto può raccontare una filosofia di vita.

Trailblazer – Pushed by passion.